7 aprile – 16 giugno 2018

Una collettiva che indaga i rapporti tra uomo e spiritualità, tra dimensioni interiori e domande sul destino dell’universo e dell’umanità. Alla Collezione Paolo VI di Concesio, dal 7 aprile al 16 giugno prossimo, spazio a Passaggi: la mostra degli 8 artisti finalisti del Premio Paolo VI per l’arte contemporanea di quest’anno. Saranno esposte le opere di Stefano Crespi, Marta Cristini, Ettore Frani, Armida Gandini. Albano Morandi, Daniela Novello e il duo composto da Corrado Saija e Giorgio Presti.

 

Gli artisti sono stati scelti a dicembre dello scorso anno dalla Giuria del Premio, composta dal Comitato Scientifico del museo: Paolo Sacchini, Luciano Caramel, Cecilia De Carli, Paolo Bolpagni e Sandro Barbagallo, ai quali quest’anno si è aggiunto anche Don Giuliano Zanchi, Direttore del Museo Diocesano “Bernareggi” di Bergamo. Sono gli artisti che meglio hanno saputo incarnare la filosofia del museo – spiega Paolo Sacchini direttore dell’ente promotore –  proponendo opere non necessariamente a tema o soggetto religioso, ma caratterizzate da una forte ricerca in senso spirituale.

 

Passaggi si apre con l’opera di Daniela Novello, consistente in due tavoli poveramente imbanditi e chiaramente allusivi all’Ultima Cena. Sulla parete di fondo si accostano invece i due video – assai diversi tra loro, ma accomunati da una ardente ricerca di spiritualità – Pulses di Armida Gandini e Dove stavi guardando per non vedermi di Stefano Crespi. Al centro della sala spicca invece l’installazione sonora di Corrado Saija e Giorgio Presti, intitolata Dove sta il mio occhio cresce il mio grano: una scatola spaziale di forma esagonale, all’interno della quale il visitatore è invitato ad entrare. Il percorso della mostra prosegue con i lavori di Ettore Frani, interprete tra i più sensibili e capaci della giovane scena pittorica italiana che presenta cinque quadri dal titolo Le dimore del pittore, e con l’installazione Leschants de la mi-mort di Albano Morandi ispirata all’omonima opera musical-letteraria di Alberto Savinio. La chiusura è lasciata invece all’artista più giovane, la ventisettenne bresciana – ma ormai francese d’adozione – Marta Cristini, con quattro opere tra loro distinte, Météorites, La chute, Poussière e Atlas, che vengono tuttavia connesse organicamente in una singola installazione, che rimanda ad una dimensione spirituale “cosmica”.

 

L’inaugurazione della collettiva è in programma per il 7 aprile alle ore 17.30; prevista poi a cadenza settimanale nel pomeriggio di ogni sabato, alle ore 17.30, una visita guidata gratuita con, a turno, uno degli artisti in mostra. Sabato 12 maggio, inoltre, nel contesto della mostra si terrà un laboratorio per bambini ideato e condotto da Armida Gandini in collaborazione con i Servizi Educativi del museo.

 

Tra i finalisti verrà poi decretato il vincitore della seconda edizione del Premio Paolo VI che avrà la possibilità di allestire, sempre presso il museo, una propria personale nella primavera del 2019.

 

Per informazioni:

Tel. +39 030 21.80.817; Fax +39 030 27.50.885; E-mail: info@collezionepaolovi.it